lunedì 7 aprile 2014

Cosa significa amare?

Potrei qui citare una lunga serie di letture. I grandi saggi della storia e dell'attualità hanno molto da dire sull'argomento, quando ciò che dicono proviene da saggezza maturata nel vivere.
Certo mi farebbe bene aggrapparmi ai piedi dei saggi un po' più spesso, eppure quante volte la mia natura mi ha portata a voler verificare con mano, a voler entrare proprio in quella porta recante la scritta "Warning - divieto di accesso ai non addetti ai lavori"? Maledetta curiosità e sete di sperimentazione, che a volte fa arenare in risacche senza sbocco.
Eppure
anche da queste esperienze apparentemente fallimentari può nascere un nuovo orientamento verso il proprio Bene. Ma per quanto ne so non mi è mai bastato pensarci su per crescere oltre.
Credo ci sia bisogno di una comprensione profonda, comprendente il razionale, ma ben più radicata. Un cambio di percezione e autopercezione.
Ci vuole un grande slancio coraggioso che nasce da chissà dove, giù, dove giace molto di noi che ancora non conosciamo.
Il dolore che lasciano certe esperienze è l'estrema misura di Qualcuno per farci del bene.
Certe volte sembriamo dover proprio non poterne più per aprire gli occhi.
Io ho grande fiducia in quel Qualcuno e quindi anche nelle regole del gioco.
Ma d'ora in poi vorrei comprendere con meno dolore, vorrei far tesoro di quello che ho vissuto.
E avere più rispetto di ciò che di delicato, fragile e tenerissimo chiede di essere coltivato dentro di me.
Con affetto a tutti coloro che cercano di amare.

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