domenica 28 luglio 2013

Anima e ragione

Anima: si
Ragione: non sono sicura
Anima: no
Ragione: eppure ne trarresti un vantaggio
Anima: è andata così
Ragione: si ma se avessi, si ma se non avessi, sei sempre la solita
Anima: sono felice
Ragione: ma non per molto!

Forse questo dialogo immaginario tra anima e ragione assume tinte un po' troppo pessimistiche.
Un autore di nome Vadim Zeland ha scritto che nella concordanza tra anima e ragione sta racchiuso il segreto per trovare nella vita la propria stella, la nostra vocazione, quella che Hillman chiama "daimon".
Esiste per ognuno una porta, una chiave di accesso alla propria realizzazione.

E sapete cosa? Il tentativo di assomigliare a qualcun altro o di avvicinarci ai sogni di altri ci allontana inesorabilmente da questa realizzazione. La vita si espande dove c'è la massima differenziazione e creatività, non dove c'è omologazione, anche a livello biologico.

Perciò meglio abbandonare l'invidia e, in silenzio, ascoltare quello che sta succedendo in noi.

Se quando cominciate un'impresa sentite una qualche resistenza è il momento di fermarvi e ascoltare.

Se un'impresa al contrario vi sembra impossibile domandatevi se vi porterà reale soddisfazione o se volete compiacere un'idea di "successo" presa in prestito dagli altri. Nel primo caso il "come" si svilupperà grazie alla concordanza di anima e ragione, nel secondo caso è probabilmente da abbandonare.

Queste idee le ho prese in prestito da "Il fruscio delle stelle del mattino", di Vadim Zeland.

Buona giornata!

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